È questo il numero più folle degli ultimi anni della rivista so good..? La risposta è sì.
Un po' annoiati dalla moda, da ciò che è prevedibile, da ciò che è pertinente e ciò che è corretto, ci è venuto in mente di chiedere a otto chef quanto segue: Osereste pubblicare tre creazioni "politicamente" scorrette, che non seguono regole stabilite, dolci “hooligan” sia nella composizione, nel formato, negli abbinamenti di sapori, sia nell'estetica e nel messaggio? Gli unici limiti stabiliti sono quelli di evitare offese personali e tutto ciò che può essere considerato scortese o volgare.
E gli otto sciocchi dissero: "Certo". Dalla loro incoscienza vennero fuori un burro alla cannabis, una pasta di formica rossa, un mezcal di petto di pollo crudo, un croissant grasso di cinghiale, un "cuore di toro" ricoperto di il carpaccio, una mousse di patate per una "frittata" di patate, il sapone del Fight Club, la rappresentazione di tre dei sette peccati capitali… e altre eccentricità del genere.
Grazie a Hans Ovando e i suoi film, a Gregory Doyen e i suoi giochi, a François Daubinet e i suoi peccati, a Gonzo Jiménez e le sue tapas, a Jordi Roca e i suoi sogni, a Ángel León e i suoi mari, a Roberto Cortés e i suoi antenati, e Michael Van Der Kroft e le sue provocazioni. Grazie a tutti per esservi lasciati sfidare e per aver risposto con così tanto ingegno. I conformisti, gli annoiati, i prevedibili o coloro che tendono a offendersi facilmente dovrebbero astenersi dall'acquistare questo numero.
Tutti coloro che continuano con noi troveranno una deliziosa intervista a Dominique Ansel nel decimo anniversario del suo Cronut, accompagnata da due creazioni emblematiche. Apprezzeranno moltissimo i dolci firmati Dimitri Fayard. Lasciati affascinare dalla bellezza dei dolci di Pía Salazar dall'Ecuador. Impareranno le possibilità della vaniglia con Tristan Rousselot e apprezzeranno il lavoro delicato ed essenzialista di Joost Arijs nel suo stabilimento a Gand. Impareranno le preziose opinioni di un insegnante del calibro di Sebastien Canonne. Lasciati sedurre dall'eleganza e dalla precisione delle creazioni di Sean Hu al Langham Hotel di Shenzhen, Cina. Lasciati contagiare dalla passione e dalla determinazione di Sho Kimura.
Lasciati stupire dalla storia di Dej Kewkacha e del suo impero in Thailandia. Assisteranno ad un nuovo approccio al cacao in polvere attraverso i dolci di Talia Profet. Scopriranno gli acclamati dessert individuali di Kyohei Mikami, da due a tre volte più costosi della media di Tokyo. Saranno deliziati dalle storie dello chef greco, Nicolas Nikolakopoulos, piene di chimica e pasticceria. E accompagneranno il grande Luciano García in una passeggiata nel suo nuovo e indescrivibile spazio alla periferia di Buenos Aires.
Ci sono un totale di 21 chef, di cui più della metà arrivano alla rivista so good.. per la prima volta. Tutti sono i benvenuti in un numero che non possiamo garantire che piacerà a tutti, ma garantiamo che non ti annoierai. Lo promettiamo.